Erede al trono, china la fronte al suolo, spazza con i capelli lunghi e d'oro la terra dove passeggia ignaro l'ultimo dei tuoi schiavi, come se fosse una maestà divina quella celata dalle sue vesti logore.
Guardalo in volto: è preda di superbia, e accetta con lo sdegno l'omaggio che gli porgi. Non conta la corona, o la ricchezza; hai perso ogni potere con l'inchino.
Il volgo non comprende la carità crisitana; alzati in piedi, ora, e sfodera la spada. Fallo fuggir distante, fallo tremar con ordini efferati: la gente non desidera un umile regnante.