V'era un giovane, forte, e glorioso nell'incedere.
Occhi di gelo e capelli dorati riflettevano la putrefazione dell'Eternità; possenti corna sul suo capo ricordavano a chi osava guardarlo che in lui è la potenza, che lui è la potenza.
Il mondo intero sussurrò il suo nome, perchè dal mondo intero era nato, ed il mondo era nato da lui:
il mondo intero sussurrò il suo nome, in timore, ed in lui risuonò terribile, e quel nome era "la sorgente".
Mi donò un segno,

che era luce, e tenebra, a seconda di che sguardo lo trafiggesse; e disse che ogni oggetto distaccato
della realtà era simile, ed ogni volo della mente era tale. E mi invitò a vedere i due lati di ogni cosa che abbracciavo, e di scoprire altri lati ancora; e di riconoscere come fratelli questi aspetti, ma di non perdersi nella palude della stasi fra essi, operando su essi la scelta, santissimo atto glorioso, soffio di Dio nell'Umano.
1 commenti:
Dopo cinque anni me son fatto el relativo tatuaggio... Però se dovessi farme ogni segno che ga a che far coi svarioni non vessi più pelle libera.
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