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venerdì 1 ottobre 2010

Chiavistello

Ogni oggetto della natura - sia esso un albero, un fiore, una nuvola, un ruscello - può avere per noi un'eco simbolica molto vasta ed intensa.
Tuttavia gli oggetti creati dall'uomo hanno un doppio legame simbolico, un continuo andare e ritornare di significati e contenuti che funziona come un ciclo di retroazione.

Prendiamo l'esempio della chiave e della serratura: è lecito supporre che nell'atto della loro prima creazione, questi oggetti siano stati modellati inconsciamente sull'esempio degli organi genitali maschile e femminile durante l'atto sessuale.
L'uso che se ne fece contribuì a tale associazione: il lucchetto e la serratura servono a tener chiuso qualcosa, a custodire qualcosa di prezioso, a mantenere un segreto; nell'era della meccanica la chiave accende e spegne le macchine.
Tutto ciò influenzò sia la maniera in cui l'uomo si accosta ai misteri della donna, sia il significato che assumeva per lui questa coppia d'oggetti.
E' sotto questa influenza che si sono modificate nel tempo le forme della chiave e della serratura; l'evoluzione morfologica degli oggetti può ben essere una storia dei legami simbolici a due vie che abbiamo con essi.
E' da notare che per simboleggiare la protezione di un mistero non viene usata tanto la serratura o il lucchetto quanto l'immagine della chiave; anche nel linguaggio comune si usano le espressionie 'chiudere a chiave' e 'mettere sotto chiave'.
Evidentemente la mente umana (ed in particolare quella maschile!) appena vede una serratura corre già col pensiero ad aprirla! Mentre nel vedere una chiave forse si vede il fallo d'un rivale che protegge la serratura da altre chiavi che potrebbero insidiarla.

La chiave infatti non può che assumere anche l'aspetto di simbolo di potere: come esempio si pensi alle 'chiavi della città' che vengono consegnate ad una persona importante in segno di onore.

Le mura di cinta della città ed il buco della serratura sono l'esempio del cerchio di difesa e del buco d'ingresso di cui si parlava qui; il fascino che il mistero ha sulla mente umana risiede qui, nella penetrazione dell'inaccessibile.

Un oggetto d'una magia incredibile, che spalancò due nuovi mondi immensi rimasti finora preclusi alla mente umana, è la lente.
Nel suo cerchio è contento il mondo dell'infinitamente piccolo; attraverso il suo cerchio l'uomo entrò nelle vastità enormi delle sfere celesti.
Non è un caso che la sezione trasversale di molte lenti sia il segno della mandorla!


Ma anche alcuni oggetti naturali legati al segreto subirono una trasformazione nelle mani dell'uomo; pensate alla distanza che separa la semplice forma a cinque petali della rosa selvatica dalla rossa volta costellata di petali della rosa moderna plasmata da secoli di selezione artificiale!
Dall'attesa di un tocco ad un labirinto di petali per non raggiungere il centro.

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