La maggiorparte dei turisti parcheggia nello spiazzo prima del paesino, per scendere il lungo sentiero che porta dalla collina a picco ad una delle spiagge più belle dell'isola di Cherso.
Ma entrando fra le case, oltre la piazza con il bar sul belvedere, oltre la konoba che effonde come un prosaico incensiere l'odore dei gnocchi con sugo d'agnello, oltre la collina con il telescopio a gettone,
oltre il piccolo cimitero c'è una chiesetta, bianca, tranquilla, d'un riposo che confina con la dimenticanza.
Entrando c'è un altare scolpito nel legno dall'ingenuità e dipinto con la stessa delicatezza con cui si zappa la terra.
Ma la prima cosa che colpisce il visitatore è il profumo mistico che avvolge l'intera chiesa; proprio sull'altare, più semplice d'una candela e con più forza mistica d'un incenso, uno stoppino brucia in un bicchiere dell'olio d'oliva, di quegli ulivi strappati con pazienza di secoli alle rocce ed al vento salato.
domenica 8 agosto 2010
Lubenica
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2 commenti:
Ti sei dimenticato degli angioletti "Renato Pozzetto"..!!!
Il putto con le sopracciglie più folte dell'universo!
Ma la vera domanda è: se Donatello è un ninja perchè è vestito da samurai?
Penso che stia a simboleggiare l'unio mystica degli opposti.
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