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venerdì 14 maggio 2010

Il Regno Terreno



Nelle ere passate avvenne che mi macchiai del peccato della Bramosia; come punizione fui destinato al confino nel Regno Terreno: punizione fra le più temute, e di certo la più umiliante possibile.
Col tempo vinsi il disgusto, e imparai a riconoscere la grandezza e il genio, misti all'orrore, che sono intessuti ad ogni fibra del Regno. Fu questa la mia redenzione, e tornato alla grazia, ricevetti l'incarico di descrivere le meraviglie e gli abissi da me veduti in quei luoghi.

Il Re
In cima alla sua Torre, apparentemente immobile sul Trono, siede il Re. Un tempo parte del regno, tempo addietro scelse l'esilio - benchè gli Eretici sostengano che l'esilio sia una condanna per una colpa inimmaginabile che egli commise.
Nel sommo della Torre il Re è chiuso, in posizione fetale, all'interno di un uovo; dorme in un liquore simile in maniera simbolica al liquido amniotico.
E' vegliato da tre madri, che per lui sono nutrimento, vestito e protezione.
Sebbene appaia inerme, è lui il cardine del Regno; ma il Comando gli impose il sigillo della conoscenza: nessuno può conoscere il Re, incluso il Re stesso: egli desidera il Regno come suo specchio, e questo desiderio non fa altro che allontanarlo dal Regno.

Il Principe
"It indeed appear'd to Reason as if Desire was cast out, but the Devil account is, that the Messaiah fell & formed a heaven from what he stole from the Abyss"
All'altra estremità del Regno rispetto al Padre, presso le Paludi del Sud, è segregato il Principe: condannato dal Re per una colpa terribile, che nessuno tuttavia conosce.
E' simile in forma a una spada, a una ribellione, a brama di possesso e distruzione. In suo possesso sono due vasi nei quali si raccolgono le anime di chi è morto. La fazione eretica sostiene che il Principe vero sia in realtà l'essenza stessa dei vasi, il suo corpo essendo soltanto un fantoccio di carne da essa manovrato.

Gli Angeli

Gli angeli sono gli emissari del Re, l'incarnazione dei suoi ordini, e i suoi informatori.
Contano innumerevoli schiere ed ordini: fra tutti ve ne sono dodici, emissari del Re, i più vicini a lui. C'è poi un albero ch'è composto di sostanza angelica e attraversa il regno come un perno; alcuni lo chiamano la Scala di Giacobbe, ed è la distanza che separa il Principe dal Re.
Non si sa dove inizi la carne dell'Angelo e dove inizi quella del Re; nè dove termini l'Angelo e inizi il Regno. C'è una dottrina eretica, detta "l'Immanenza del Re" che sostiene che non ci sia differenza fra i tre, bensì una sorta di identità mistica.

Il popolo
La forza del Regno, gli operai senza voce al servizio del Re: senza di loro rimarrebbero inerti il Cristallo, e l'Albero, e le Fornaci: i Fiumi ristagnerebbero, e il Regno intero sarebbe Inedia. In essi il Ritmo diviene contrasto tra due forze, e quindi movimento.

I Tesori del Regno

Nel cento del Regno v'è una cattedrale: in essa sono custoditi i due tesori del Regno: il Cristallo Amaranto e l'Albero Inverso.
Il Cristallo Amaranto
Il Cristallo è una Fiamma dominata da un Ritmo: quel Ritmo è il canto della Fiamma, ma è il Re a tesserne la trama, giacchè senza il suo intervento il Ritmo perderebbe coerenza, divenendo mera ripetizione.
Nel Cristallo hanno origine ognuno dei Fiumi di Fuoco che nutrono e purificano il Regno; e in esso trovano compimento, e rigenerazione: è il brivido del Cristallo a dar loro vita.
Il Cristallo ha due anime: esse sono necessarie al movimento, al cambiamento, senza il quale non esiste il Ritmo. Quella di sinistra è detta "Notte" mentre quella di destra è detta "Giorno". Ognuna di esse ha un' "Attesa" e un' "Azione".
L'Attesa della notte riceve il fuoco morente dei Fiumi del ritorno; l'azione della notte li dona all'Albero Inverso, dove rinascono all'Attesa del Giorno: l'Azione del Giorno li riconsegnerà al Regno.
L'albero inverso
Se nella vecchia visione alchemica del Regno il Cristallo era il Fuoco, l'albero veniva detto il Mantice. Il tronco è una sorta di pozzo, e i rami (che certi dicono radici)  affondano in abissi insondabili: chi vi è condotto precipita a morte, e il suo corpo viene diviso dal Vento: l'anima incandescente ai Fiumi di Fuoco, e il corpo gelido agli avvoltoi. Anche l'Albero, per mezzo del Vento, partecipa al ritmo.

La cattedrale è dunque una cassa di risonanza per il ritmo, ovvero l'eco del Verbo del Re: ma è tutto fuorchè un ritmo statico, giacchè la sua creazione non ha mai fine.

I Fiumi di Fuoco

"Nutrisco ed estinguo"
Ogni angolo del Regno è attraversato dai Fiumi di Fuoco: il fuoco è nutrimento e purezza per le schiere e gli operai, mentre è un acido velenoso per i criminali e gli stranieri.
A volte nel fuoco risuonano gli Editti del Re: talmente profondi che nessuno può fare a meno di sentirli e obbedire.
Infine, i Fiumi sono anche le Strade del Regno. Dicono infatti del fuoco che esso "s'allontani, si perda e ritorni" e che questa sorta di circolo alchemico sia uno dei segreti dell'Eternità del Regno.

L'Inferno (Il Mulino, la Fornace, la Miniera)

Se fosse completamente chiuso in se stesso, il Regno non potrebbe sfuggire il deperimento: è per questo motivo che vengono organizzate le razzie nelle terre esterne. Il raccolto, ovvero gli schiavi prescelti, dev'esser privato della vita prima di varcare i Confini: sarebbe una forza troppo grande e rischierebbe di prendere possesso del Regno.  In una caverna presso il Confine, detta il Mulino, gli schiavi rapiti vengono picchiati, macinati e tagliati dai Boia Bianchi; durante la carneficina i loro cadaveri vengono cosparsi con un'Acqua di Morte, affinchè siano ancora più morti. I morti vengono dunque gettati nel Pozzo: mai più rivedranno la luce.
Le Segrete del Regno sono anche un forno alchemico: dapprima un fuoco lento e straziante annerisce i miseri resti, poi un fuoco forte e violento, come di spada, li spezza.
La putrefazione nauseabonda viene portata dalla Fornace alla Miniera: è questa una galleria scura e lunghissima, dominata da un fuoco ancora più nero che estrae le ultime energie dalla massa  morta. Ciò che rimane, il resto irriducibile, è destinato alle Paludi del Sud, dove verranno contrabbandati alle terre esterne: un detto del Regno recita a tal proposito: "lo scarto viene pianto dallo stolto come esperimento fallito, non vedendo ciò che di sottile si è liberato".

I Confini
Il confine del è una muraglia apparentemente invalicabile: il Regno è prigioniero di sè stesso. Ma a un più attento esame, ecco che il muro diviene una rete: altrimenti non vi sarebbe respiro e il Regno soffocherebbe. Ogni varco, in particolare i valichi principali, sono comunque sotto la massima sorveglianza: si dice infatti che basterebbe un seme avvelenato delle terre esterne a far cadere in ginocchio l'intero Regno.

La Regina
Cosa manca dunque al Regno? A cosa tende ogni suo movimento, qual'è la direzione verso cui corre così disperatamente? Ebbene, dall'inizio secoli manca dal Regno la Regina: e il Re sa che l'Eternità del Regno è solo un illusione senza di lei. Benchè il Regno ebbe origine da lei (gli Eretici dicono: "in lei"), nessuno più ricorda il suo aspetto; i profeti tuttavia dicono che nel linguaggio simbolico ella sia "una Sorgente che sgorga da una Tomba".

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