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domenica 4 novembre 2012

I bracconieri che cacciano Dio col laccio

Molti si dicono atei: bella forza essere atei, quando non c'è Dio nei paraggi!
Vorrei vedere quanti di voi sarebbero capaci di negare l'Eterno in sua presenza!

Ma mi direte: e com'è che Dio non si vede? Dov'è finito?
Vi rispondo: Dio è stato imprigionato dall'uomo, il Signore è stato messo in carcere dal suo servitore.

Dio si manifesta nell'arte: e nel corso degli anni la cultura ha raccolto l'arte e l'ha chiusa in luoghi destinati a contenerla. Musei, teatri e sale da concerto non servono a proteggere l'arte, ma a proteggere l'uomo da essa, in maniera che l'arte non possa fuggire da lì e perseguitare gli esseri umani con le sue tormentose domande e le sue insostenibili meraviglie.

Dio si manifesta nella natura: e nel corso dei secoli la civiltà prima e la tecnica poi hanno creato città con materia morta e sintetica, chiudendo fuori dalle mura cittadine tutto ciò che era ancora selvaggio ed indomito. E ciò che entrava in città non era che la pallida ombra della natura: animali addomesticati, o fiori ed alberi piegati ad essere schiavi dell'uomo. Eppure, anche questi sono visti con diffidenza, e li si circonda con limiti, che siano recinti o aiuole.

Infine, Dio si manifesta nel sacro: e nel corso dei millenni la religione è riuscito ad attirare Dio con l'inganno in quelle trappole chiamate templi e chiese. L'esca usata per ammaliare il Signore è stata il sacrificio: un profumo irresistibile, che ha fatto dapprima sporgere Dio dall'Empireo, come un uomo si sporge dal balcone di casa sua. A suon di sporgersi, Dio è caduto, richiamato dalla fame di sacrificio, ed incantato dalle preghiere dei fedeli. Ed ora è rinchiuso nelle chiese, gabbie fatte di pietra e cemento per non permettere al Padreterno di tornare nell'alto dei suoi cieli. Si potrebbe obiettare: le chiese hanno porte e finestre, Dio non può forse fuggire da lì? Ma più che le pietre dei muri, a trattenere Dio è proprio il desiderio che l'ha fatto cadere, a cui Lui non è capace di rinunciare.

Non crediate dunque di aver tanta forza di spirito, quando vi professate atei: se potete farlo è solo grazie ad un lavoro preparatorio lungo quanto la storia umana, grazie al quale il Dio celeste è stato ridotto in ceppi.

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