Mi guidò per i sentieri della montagna, sempre più ripidi, finchè oltre i pascoli soltanto poche erbe stentano fra le rocce, e l'aria è fredda e rara.
Giunti infine alla vetta - delle rocce più alte delle altre - mi mostrò con orgoglio il paesaggio, quasi che ne fosse stato il padrone, il conquistatore.
'Vedi laggiù, i pascoli, che verdi?'
Già li passammo per giunger fin qui sopra, non v'era in essi un palmo che non avesse un fiore, e il volo degli insetti era un concerto di violini selvatici.
'E i boschi maestosi delle nostre montagne!'
Ricordo i solchi sulla corteccia dei faggi ed il profumo della terra che dorme nell'ombra, ma noi li abbandonammo per proseguire il cammino.
'Guarda ai piedi d'esse, le colline coi frutteti, i meli così carichi del lavoro delle stagioni.'
Le vedo, ed il pensiero del rosso delle mele ridesta in me la fame, mentre la mano mia non può più coglierle.
'Vedi laggiù il paese, da cui siamo partiti?'
Lo vedo e lo ricordo così bene! Laggiù è rimasto il fumo dei camini, ed il profumo del fornaio, la luce che risplende sul selciato della strada che porta alla fioraia, giovane e maliziosa; e mentre io son qui e vedo ogni cosa, ella starà cercando con lo sguardo gli occhi d'un altro uomo!
'E' come dominar la valle intera! E quando l'aria è tersa, si vede all'orizzonte sino al mare!'
Ora torniamo indietro, prima che faccia tardi.
2 commenti:
Il desiderio di volare non è forse un voler metter distanza fra sè e la terra? Un fuggire da essa?
e quale distanza più grande del dominio completo?
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